Gay & Bisex
Una troia a Napoli

09.02.2021 |
2.015 |
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"Mi sarebbe piaciuto farne altri però pazienza..."
Luglio 2018, la fine dei giochi è arrivata, devo lasciare casa, apro l’armadio do un’occhiata alla mia parrucca, ai miei perizomi, le mie calze a rete, i miei vestitini da troia e penso che tutto ciò debba sparire, non può venire al mio paese con me, devo buttarli. A buttarli però mi piange il cuore, e come se buttassi via una parte di me. Avrei dovuto essere felice per aver conseguito l’ultima materia all’università e in parte lo ero, ma dall’altra parte sapevo dentro di me che continuare questa vita sarebbe stato impossibile. Una volta tornato a vivere con i miei genitori al mio paese, non avrei avuto più la possibilità di fare incontri. Come si fa ad ospitare le persone se si vive con i propri genitori? Tutti quei vestiti femminili non potevo nasconderli a casa dei miei genitori, cosa sarebbe successo se mia madre li avrebbe trovati? Tutti gli incontri fatti a Palermo sono stati resi possibile grazie a quella casa, dove vivevo solo, che mi accingevo a lasciare. Al mio paese sarebbe stato tutto diverso. Anche il sex car era da evitare. Il tizio che sarebbe venuto ad infilarmi il cazzo in bocca poteva essere chiunque, il mio fallegname, il mio dentista, il vicino di casa, il padre di un mio amico, il collega di mio padre, o ancora peggio un mio parente un conoscente, un amico o perché no? Mio padre stesso. E che sarebbe successo poi? Del resto come io avevo una vita segreta, allo stesso tempo perché anche mio padre non avrebbe potuto avere una vita segreta? Magari anche lui è su annunci 69 con la foto del suo cazzo in bella vista pronto a cercare troiette per farsi succhiare il cazzo. A Palermo non mi sono mai fatto problemi ad incontrare gente perché sapevo di non avere amici o parenti. Chiunque bussava alla mia porta al 100% sarebbe stato un estraneo per me e io per lui. Ma al mio paese questo non valeva più. A quel tempo mi frequentavo una volta a settimana con un tizio conosciuto su annunci 69, tra di noi era nata una bella amicizia, ci vedevamo a casa sua e passavamo delle belle orette in compagnia. Sborrava tantissimo e in grande quantità. Avete presente la sborra che vedete sulla mia schiena nella mia foto profilo? È la sua sborra. In quel periodo mi stava aiutando a realizzare una mia fantasia, una mia pazza voglia, ovvero, quella di farmi riprendere mentre facevo la troia, e postare il tutto su annunci 69, naturalmente non mostrando il viso per garantire sempre la mia privacy e riservatezza. L’idea di realizzare dei video porno mi eccitava tantissimo ma non eravamo riusciti in tempo a realizzarla. Dentro di me eppure sentivo che non poteva finire così. Selezionai dall’armadio un perizoma, una parrucca e un vestitino e gli chiesi se poteva tenerli per me. Il resto buttai tutto nella spazzatura.
Il ritorno al mio paese fu davvero brutto. Ogni giorno avevo voglia di cazzi, ma non avevo nessun cazzo a disposizione. Palermo non era del tutto lontana ancora. Una volta al mese dovevo salire a Palermo per far visionare i progressi della tesi al professore e subito dopo volavo dal mio amico a fare la pazzavogliosa . prima della laurea finale riuscì ad ultimare i video che ancora oggi trovate sul mio profilo. Mi sarebbe piaciuto farne altri però pazienza.
A marzo del 2019 mi laureai. Un giorno bellissimo per me, ma che avrebbe posto fine alla mia vita palermitana. Da quel giorno pazzavogliosa sprofondò nel buio più profondo, smisi di depilarmi il culo, le gambe, il petto, smisi di farmi la barba. Che senso aveva tenere il culo bello liscio se non potevo mostrarlo a nessuno? Ma la voglia di cazzi è voglia di cazzi e non c’è niente da fare. Seppellire la mia sete di cazzi mi portò dopo un paio di mesi a diventare più troia di quanto non lo fossi stata mai. Cosa fa un laureato quando si laurea? Inizia a buttarsi sui concorsi e cosi feci anch’io. Uscì fuori un concorso che si sarebbe svolto a Napoli a settembre. L’occasione era oro. Per un giorno e una notte sarei tornata ad essere pazzavogliosa ma più troia che mai, perché avevo tanta fami di cazzi. In un giorno volevo recuperare mesi di astinenza totale. Come un atleta prima di una gara importante si allena costantemente per essere pronto, io ero consapevole che il mio buco, ormai diventato stretto a causa dell’astinenza, richiedeva qualche seduta di allenamento. Così il mese di agosto nei giorni in cui i miei non erano in casa, io mi divertivo con il flauto che suonavo quando andavo alle scuole medie. Fu proprio quel flauto a regalarmi anni prima il piacere della penetrazione anale, fu proprio quel flauto a portarmi a desiderare un giorno di prendere un bel cazzo vero. A via di fare su e giù con quel flauto, il mio culo divenne di nuovo pronto per l’uso. A Napoli volevo più cazzi, non potevo rischiare che il primo cazzo mi mettesse ko e finiva il gioco. Qualche giorno prima della partenza mi depilai di nuovo il culo le gambe il petto e feci la barba. Non avendo più i miei vestiti da troia andai a frugare nell’armadio di mia sorella. Lei era già partita per l’università e come ogni anno aveva lasciato nell’armadio tutti i suoi vestitini estivi. Cosi rubai un bel vestitino corto, reggiseno e una mutandina a brasiliana. Poi andai nel ripostiglio e frugai tra le sue scarpe con i tacchi, dopo qualche tentativo trovai quella che mi veniva più o meno comoda. Visto che ero solo a casa ne approfittai per guardarmi allo specchio con i vestiti di mia sorella addosso, guardai il mio culo che usciva dalla mutandina stretta a brasiliana e mi spunto un sorriso sul volto. Pazzavogliosa era ritornata di nuovo. Il mio culo bello liscio usciva fuori da quella mutandina a brasiliana che era una favola. Con un culo così avrei spaccato di brutto, anzi con un culo così mi sarei fatta spaccare di brutto. Iniziai anche ad inserire annunci su internet per Napoli dove dicevo che ero pronta ad essere trattata come una vera troia sottomessa e vogliosa di cazzi, inserì la foto del mio culo e boom. L’email non tardarono ad arrivare. L’idea era quella di arrivare a Napoli con degli appuntamenti già fissati e pronti. successivamente prenotai hotel e preparai la valigia, ero pronto per Napoli.
Il giorno del mio arrivo a Napoli avevo ben tre appuntamenti presi uno alle 15.30 uno alle 16.30 e uno alle 18. Alle 12 arrivai in hotel presi la stanza la n. 208 e subito quando arrivai notai un piccolo particolare, la mia camera era l’ultima in fondo al corridoio, perfetta per una piccola fantasia che si era subito materializzata nella mia testa. Avevo cercato anche un negozio di cinesi in zona, volevo una bella parrucca per completare il tutto, cosi usci a comprarla poi tornai in stanza e dopo pranzo mi sistemai e aspettai l’orario, la mia voglia di fare la troia aumentava, avevo portato con me anche dei preservativi, che poggiai sul comodino, non volevo correre il rischio di qualche stupido incosciente come i tanti incontrati a Palermo che si presentavano senza preservativo ed ero costretto a mandarli via o a limitarmi a fargli un semplice pompino. Perché va bene la voglia di cazzi, va bene la voglia di fare la troia, ma il preservativo non deve mai mancare nei rapporti occasionali tra sconosciuti.
Alle 15.30 in punto ero completamente vestita da donna, Poiché la mia camera era l’ultima in fondo al corridoio la fantasia che mi era venuta in mente prima era quella di lasciare la porta aperta e farmi trovare dal mio ospite a pecora già pronta con il culo in bella vista. Visto che la mia camera era l’ultima non correvo il rischio che qualche altro cliente dell’hotel passasse da li per puro caso mentre io mi trovavo a pecora aspettando il mio ospite. Ma le cose non vanno sempre per il verso giusto e il cazzo delle 15.30 non arrivò mai, sparì nel nulla e mi diede buca. Del resto internet è pieno di questa categoria di uomini che ti manda centinaia di mail in cui ti dice ti rompo, ti spacco te lo infilo tutto in bocca e ti sborro in gola e poi non arriva al dunque. Passai dunque l’ora che avrei dovuto passare a pecora con un cazzo nel culo seduta sul letto ad ascoltare rtl sperando che il secondo cazzo si presentasse. Alle 16.35 mi scrisse il cazzo n.2, gli indicai il numero della stanza, aprì la porta mi voltai dando le spalle all’ingresso, mi misi a pecora per terra e alzai il vestitino mostrando il culo che usciva fuori dalla brasiliana. Questa cosa mi eccitava tantissimo, quando il tizio sarebbe entrato nella stanza, io non avrei potuto vederlo, ma lui avrebbe visto me. Con solo il rumore di sottofondo di rtl a rompere il silenzio che eccheggiava nel corridoio, ad un tratto senti l’ascensore fermarsi al piano, le porte si aprirono e iniziai a sentire dei passi che si facevano sempre più vicini. Il cuore mi batteva a mille. Ad un tratto i passi si fermarono, qualcuno era fermo davanti la mia porta e mi guardava. Io non mi voltai minimamente nonostante la curiosità di voltarmi e scoprire chi era il mio primo cazzo napoletano. Sentì la porta chiudersi e uno schiaffo volò sulla mia natica destra “sbam” “mamma mia che troia, ti sei fatta trovare già a pecora eh brava” esordi così il mio cazzo n. 1. Mi voltai a guardarlo, gli risposi se era di suo gradimento, rispose puoi starne più che certo, e si presentò. Era un ragazzo sulla trentina massiccio educato gentile e a modo. Tirò fuori il suo cazzo che con enorme piacere presi in bocca. Mmmm ma quanto è bello il cazzo duro? Il suo odore, il suo profumo, erano mesi che non ne vedevo uno. Iniziai a baciarlo dalla cappella in giù poi inizia a leccargli la cappella delicatamente con la lingua, a quel punto il tizio mi afferrò la testa con le mani e mi spinse il suo cazzo tutto in bocca come a dirmi ok ora succhia però troia. E cosi feci, succhiai divinamente ero cosi vogliosa che non mi accorsi di quanta foga stavo mettendo nel succhiare, l’uomo mi fermò di botto, mi disse piano troia altrimenti vengo subito. Non erano passati neanche cinque minuti e già si parlava di venire. Passai alle palle e lo feci giocare con il mio culo, qualche sculacciata qualche palpatina, l’idea di avere un cazzo puntato davanti e non poterlo succhiare perché altrimenti sarebbe venuto subito mi infastidiva. Ero li per succhiare cazzi e cosi ripresi il suo cazzo in bocca. Lui mi fermò ancora una volta mi disse “voglio il tuo culo”. Si mise il preservativo, mentre io mi mettevo pronta a pecora, una breve leccatina al mio buco e poi mi inculò. Se nella mia bocca era durato neanche cinque minuti, figuratevi quanto durò nel mio culo, a farla grossa un minuto. Il tempo di due colpetti e sborrò. Il primo cazzo una vera e propria delusione, diciamo che mi servì più per riscaldamento che per altro. Aspettai che il tizio si rivestì scambiammo altre due chiacchiere e lo accompagnai alla porta. Controllai l’orologio 16.50, in un quarto d’ora avevamo fatto tutto presentazione, pompino, inculata e chiacchera post scopata. Il prossimo appuntamento era alle 18 e non mi restava altro da fare che aspettare.
Il terzo tizio aveva ben risposto alle mie mail, si presentava come un vero maschio dominante e diceva che io sarei stata la sua schiava. Mi aveva posto decine di domande su cosa mi piaceva fare, su quali erano i miei limiti e fin dove poteva spingersi. Gli enunciai tutto quello che poteva permettersi di farmi dopo di che mi distesi sul letto ad aspettarlo. L’ora arrivò e il tizio mi scrisse una mail. Anche con lui gli dissi il numero della camera, aprì la porta e mi misi a pecora ad aspettarlo. Stessi passi che si avvicinano, la porta che si chiude, la sensazione di qualcuno che mi fissa. “cazzo non pensavo ti facevi già trovare a pecora, complimenti sei vero troia” sbam sculacciata sul culo. Seguì una breve presentazione e poi passai all’opera. Gli sbottonai i pantaloni e tirai fuori il suo cazzo, questa volta più grosso del primo e iniziai a succhiarlo, mentre lui lentamente si toglieva la cinta dei pantaloni e sbam sul culo con la cinta. Mentre gli succhiavo il cazzo mi sussurrava all’orecchio “ora ti rompo troia” “ti piace il mio cazzo?” annuivo con la testa mentre succhiavo, sbam altra frustata. Cerco di infilarmi il suo cazzo tutto in bocca, ci riesco, con la mano mi blocca la testa, non respiro, mi infila un dito nel culo. Mi concede un secondo per riprendere fiato, poi la mia testa va di nuovo giù e il suo cazzo va di nuovo tutto in bocca. Lui mi sta facendo un didalino, io gli sto facendo un gran pompino. Dopo un paio di minuti mi mette la cinta attorno al collo e mi sputa in faccia, prende il suo cazzo e me lo strofina tutto in faccia. Mentre lo guardo dritto negli occhi mi dice “ora ti inculo troia”. Prende un preservativo dal comodino, mentre io nel frattempo salgo sul letto e mi metto a pecora. Sbam altra sculacciata sul mio culo. “chi ti ha dato il permesso di salire sul letto troia?” “mia moglie la scopo nel letto, le troie come te le scopo per terra”. Finì così a pecora per terra con il culo all’insù e la faccia appoggiata a terra, mi sposta la mutandina, sputa sul culo e piano piano infila il suo cazzo dentro il mio culo, poi appoggia il suo piede sinistro sopra la mia faccia e inizia ad incularmi così. Bum bum bum cerco di non gridare sono dentro un hotel ma mi viene difficile non gridare con un cazzo che fa su e giù dentro il mio culo. I gemiti escono dalla mia bocca anche se tento di soffocarli. Non resisto, sono troppo eccitato, il mio cazzo è troppo grande per la mutandina di mia sorella e a stento riesce a starci dentro, la cappella strofina sul pizzo della mutandina e sul pavimento, non resisto, davvero, sborrò.. sborro dentro la mutandina di mia sorella, tre schizzate, oddio e ora come faccio? Lui nel frattempo continua ad incularmi, ha capito che ho appena sborrato, mi toglie il piede da sopra la mia faccia e mentre continua la sua inculata mi sussurra “ si vede che ti piace il cazzo in culo troia” gli rispondo di si e lui inizia ad incularmi più forte, capisco che sta arrivando pure lui, dopo un paio di minuti infatti, esce il cazzo dal mio culo, sfila via il preservativo, e io finisco con la schiena per terra a pancia in su e il suo cazzo infilato in bocca. Lui è in ginocchio sopra di me che cerca di infilarmelo il più possibile tutto dentro. Dopo neanche due minuti mi fa alzare e mettere in ginocchio, lui è in piedi che si sta segando, capisco che vuole sborrarmi in faccia, lo guardo dritto negli occhi, apro la bocca e tiro fuori la lingua. All’improvviso arriva la prima schizzata dritta in faccia, mi entra in un occhio, le altre due si spargono su tutto il viso un po’ mi entra in bocca e sulla lingua. Mi riprendo il cazzo in bocca mentre sento l’occhio che inizia a bruciarmi. Penso sia finita li ma mi sbagliavo di grosso. Mi fa i complimenti e mi dice di riposarmi qualche minutino che dopo sarebbe arrivato il bis. Avevo un occhio che tenevo chiuso per via della bruciore dovuto alla sborra. Lui accanto a me seduto su letto mi raccoglieva la sborra dalla faccia con il dito e me la imboccava. Mi chiedeva “è buona?” annuivo di si. Restai seduto per terra tutto sborrato in faccia e nelle mutandine. Diedi una occhiata al suo cazzo, sti stava ammosciando, a quel punto gli squillò il telefono. Iniziò a parlare a telefono, mi sembrò di capire che si trattava di lavoro. Passano una manciata di minuti e la conversazione a telefono finisce. A quel punto mi guarda sorridente, mi fa una carezza sul viso e mi dice “sei pronta troia? Dai iniziamo che poi si fa tardi e mia moglie mi aspetta. Si alza in piedi e mi punta il suo cazzo ancora moscio dritto in faccia, mi ordina di aprire la bocca e succhiare, eseguo. Mentre succhio penso “cazzo ho davanti a me un vero maschio dominante”, avevo chiesto nell’annuncio un maschio che mi trattasse da troia e che mi rendesse la sua schiava, e l’uomo ai miei piedi era esattamente il tipo che cercavo. L’eccitazione persa nel momento in cui avevo sborrato si fece di nuovo viva in me e ripresi a succhiare con più passione. Ero a Napoli per fare la troia quindi iniziai a dargli dentro con la mia bocca. Mentre succhiavo e facevo su e giù con la testa con le mani massaggiavo le palle, anche lui si stava eccitando per bene il suo cazzo tornò di nuovo bello duro e pronto all’uso. Si sdraiò sul letto per godersi quel momento mentre io in ginocchio ai piedi del letto mi prendevo cura del suo arnese. Ad un tratto gli squillò di nuovo il telefono, stavolta era un suo amico che gli chiedeva che cosa stava facendo, lui con molta sfacciataggine rispose” mi sto facendo fare un pompino da una troia con un culo assurdo” rimasi di stucco lo guardai dritto negli occhi con il suo cazzo ancora in bocca come a dirgli “che diavolo stai facendo” come risposta mi arrivò una sculacciata nel culo e poi mi spinse la testa di nuovo giù in fondo. Mentre io avevo tutto il suo cazzo in gola lui stava tranquillamente raccontando tutto al suo amico, di come mi aveva conosciuto che tra un po’ mi rompeva di nuovo il culo ecc. concluse la conversazione dicendo “ora te la mando”. Mi alzò la testa e mi permise di prendere un po’ di aria, mi spiego che quello al telefono era il suo migliore amico, una persona fidata e che era molto desideroso di conoscermi. Mi chiese il permesso di fare una foto al culo per mandarla al suo amico. Acconsentì e ripresi a succhiare dopo 30 sec squillò di nuovo il telefono, era di nuovo il suo amico, la chiamata fu messa in viva voce così che potessi sentire e partecipare pure io. “Ciao troia sono Ciro un amico di Claudio so che in questo momento gli stai succhiando il cazzo”. Si gli sto facendo un bel pompino gli risposi, “brava troia che ne dici di farne uno anche a me?” l’idea non mi dispiaceva visto che il primo cazzo mi aveva dato buca potevo recuperare con lui, decisi di provocarlo un po’ per vedere di che pasta era fatto, cosi gli dissi “se hai il cazzo grosso che ne vale la pena si altrimenti no”. Claudio scoppio a ridere, Ciro dall’altra parte rispose “ora ti videochiamo troia”. 30 sec dopo arrivo la videochiamata aprendola mi ritrovai il palo di Ciro. “porca troia” esclamai, era davvero un bel palo come quello che stavo succhiando in quel momento, così lo invitai a salire in hotel.
Passai i seguenti 10 minuti a succhiargli il cazzo delicatamente in attesa di Ciro che puntualmente arrivò, così mi alzai aprì la porta mi voltai e mi misi di nuovo a pecora con il cazzo di Claudio in bocca. Le sculacciate al mio culo in questi 10 minuti non erano mancate ed il mio culetto era rosso a puntino. Ciro arrivò e mi trovò a pecora con il cazzo di Claudio in gola. I due si salutarono e Ciro si accomodò nel letto a guardare la scena dal vivo. Dopo un bel po’ fu l’ora della seconda inculata. Prese un altro preservativo dal comodino, mi tolse le mutandine sporche di sborra e me le infilò in bocca dicendomi “stavolta ti faccio stare io zitta mentre ti scopo troia”. Finì di nuovo a pecora sul pavimento, ancora una volta, il suo cazzo dentro il mio culo, ancora una volta le sue palle che fanno ciap ciap ciap sbattendo sul mio culo. Stavolta faccio fatica però a gridare con la bocca piena e lui ne approfitta per affondare il suo cazzo dentro il mio culo. Dall’altra parte del letto Ciro si stava spogliando lentamente, tirò fuori il suo cazzo e inizio a segarsi lentamente, mentre guardava il suo amico incularmi. Uhhhh ci fu un momento in cui fui certo di averlo tutto dentro. Bum bum bum. Il ragazzo si stava proprio divertendo con il mio culo. Sento squillare di nuovo il telefono, questa volta è il mio chissà chi è? Non posso rispondere, non so nemmeno che ore sono, ho un altro cazzo pronto ad incularmi. Bum bum bum. I suoi colpi continuano ad affondare nel mio culo. Il dolore si sente, vorrei gridare ma non riesco, mi chiedo quando sborrerà di nuovo, sono in questi momenti che mi sento più femmina che mai, buttata per terra alle volontà del maschio senza poter dire stop ok fermiamoci qui, pausa, stare sottomessa alla sua volontà esaudire i suoi desideri le sue voglie. Questo mi eccita, questo mi rende una pazzavogliosa di cazzi, sentirmi quel cazzo fare su e giù mi eccita, il dolore c’è ma l’eccitazione copre ogni cosa, la penetrazione anale per quanto dolorosa avvolte può essere, ti rilascia sempre quel livello di piacere che ti soddisfa, se fosse solo dolore non lo prenderebbe nessuno. Lui un po’ curioso, aveva sbirciato la chiamata nel mio telefono e a quel punto si avvicina alla mia faccia mi sussurra “ mammina vuole sapere cosa fa la sua troietta. Lo sa la tua mammina che in questo momento ti stai facendo sbattere come una troia?” bum bum bum. A quel punto arriva il momento di Ciro che mi sfila la mutandina di bocca e mi infila il suo cazzo. Adesso ho due cazzi uno in culo e uno in bocca, sono super eccitato il mio cazzo è di nuovo duro e io sono in balia di due uomini. Non riesco a succhiare bene come vorrei per via dei colpi in culo che sto prendendo ma il cazzo di Ciro infilato tutto in bocca attutisce i miei gemiti e lamenti di piacere. Dopo una manciata di minuti decide di dare il cambio a Ciro che anche lui si infila il preservativo e mi incula. Bum bum bum cazzo diverso ma stessa sensazione di prima, Claudio nel frattempo si è sfilato il preservativo quindi capisco che da li a poco sarebbe arrivata un'altra sborrata in faccia, iniziò così a succhiare mentre Ciro si sfoga con il mio culo, bum bum bum, sento il cazzo di Claudio pompare con le mani mi afferra la testa e un una calda sborrata mi invade la gola mando giù per non affogarmi, fuori uno, adesso rimane solo Ciro che decide di cambiare posizione, vuole vedermi in faccia mentre mi scopa. Finisco così di schiena sul pavimento a pancia e gambe all’aria. Lui è davanti di me in ginocchio, le mie gambe sono attorno al suo collo. Mi incula così in questa posizione. Mi guarda dritto negli occhi, io faccio altrettanto mi chiedo se riuscirò ad eccitarlo a tal punto da farlo sborrare presto perché comincio ad essere esausto. Claudio mi rimette in bocca le mutandine cosi da farmi stare di nuovo zitta. Fatico a respirare con queste mutande in bocca, decido di sputarle ho bisogno di prendere un po’ d’aria. Subito dopo mi arriva uno schiaffetto in faccia da Ciro e mi dice “troia allora vuoi farmi incazzare oggi? Chi ti ha detto di toglierti le mutande di bocca?” decido di giocare a provocarlo voglio farlo incazzare per bene più si incazza più si eccita potrebbe funzionare, gli rispondo ridendogli in faccia, tutto qui quello che sai fare? Si incazza di brutto inizia a sbattermi ancora più forte ancora più veloce, le mutandine finiscono di nuovo nella mia bocca, i suoi colpi aumentano mmmh mmmh mmmh sono i gemiti che escono dalla mia bocca. Accelera il ritmo i colpi si fanno più insistenti e sembrano andare più a fondo. Lui mi guarda dritto negli occhi mi ordina di segarmi mentre lo guardo sbattermi, obbedisco. Afferro il mio cazzo e inizio a segarmi mentre lo guardo dritto negli occhi così maschio con quei tatuaggi e con quel cazzo che fa su e giu per il mio culo non resisto molto, sborrò di nuovo tutto sul petto oddio che goduria, lui continua a sbattermi e dirmi bravai troia, Claudio è seduto sul letto che si guarda la scenda dal vivo, il suo cazzo ormai moscio è ko. In quel susseguirsi di colpi in culo ad un tratto arriva l’urlo di piacere di Ciro. Gli è piaciuto cosi tanto il mio culo che mi ha voluto inculare fino alla fine, continua ancora con qualche colpetto fino quando il cazzo non inizia a perdere potenza, poi sfila via tutto prende il preservativo pieno di sborra e mi ordina di berlo tutto. “non vorrai mica sprecare il mio nettare prezioso troia”. Eseguo e mando giù anche la sua sborra.
Mentre Claudio si rivestiva io e Ciro restammo ancora qualche minuto sdraiati a riprendere fiato, per non uscire tutti insieme Claudio ci abbandonò per primo, gli sarebbe piaciuto rivedermi il giorno dopo ma impegni sia miei che suoi lo impedivano. Dopo una manciata di minuti fu pronto per andarsene anche Ciro avevamo cercato di organizzare qualcosa il giorno dopo ma gli orari non coincidevano purtroppo.
Una volta rimasta sola presi il telefono e chiamai mia madre, gli avevo detto di non disturbarmi al telefono perché avevo intenzione di stare tutto il pomeriggio piegato sui libri per il concorso. E invece ero stato tutto il pomeriggio piegato a 90 a farmi sbattere da degli sconosciuti. Dissi a mia madre che non avevo sentito il telefono perché ero immerso nello studio. Chiusa la conversazioni mi andai a lavare e infine a cenare. Visto che ero a Napoli non potevo che cenare con una bella pizza napoletana. Dopo una giornata del genere ero affamatissimo e anche molto stanco. Napoli è proprio bella, tornerei volentieri a Napoli, per i cazzi e per la pizza, buonissima. Dopo cena tornai nella mia stanza e crollai esausto nel letto. Diedi un ultimo sguardo all’email, in tanti continuavano a scrivermi ma succhiarli tutti era impossibile. Tolsi l’annuncio e andai a letto domani mi aspettava il fantomatico concorso.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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